(Vienna 1921) scrittrice austriaca. Appartenne al Gruppo 47. Nel romanzo d’esordio La speranza più grande (Die grössere Hoffnung, 1948) ha rievocato l’angosciosa atmosfera del tempo nazista, prendendo spunto dalla propria vicenda di ragazza ebrea perseguitata. I risultati più originali della sua narrativa sono però consegnati ai racconti delle raccolte Discorso sotto il patibolo (Rede unter dem Galgen, 1952), Elisa Elisa (Eliza Eliza, 1965), Brutte parole (Schlechte Wörter, 1976), La mia lingua ed io (Meine Sprache und ich, 1978), Kleist, il muschio, i fagiani (Kleist, Moos, Fasane, 1987), dove i modelli di Kafka e del «racconto breve» si evolvono, tra onirismo e spirito profetico, verso una suggestiva prosa surrealistica. Notevoli anche i dialoghi di In nessun momento (Zu keiner Stunde, 1957) e i radiodrammi Bottoni (Knöpfe, 1953), Auckland (1970) e Stazione marittima (Gare maritime, 1976). Del 1978 è il volume di liriche Consiglio gratuito (Verschenkter Rat).